IL SANTUARIO DI MONTE BERICO

LA STORIA - Il Santuario della Madonna di Monte Berico si staglia, con la sua sagoma inconfondibile, in vetta al colle che sovrasta a sud-ovest la città di Vicenza. Giungervi è facile. Per chi sceglie di salire a piedi non è che una breve passeggiata, durante la quale gli è dato di godere la vista della città, che gli si stende ai piedi, e della pianura circostante. Il percorso inizia ai piedi del colle ed una lunga teoria di 'portici' accompagna il pellegrino. Chi arriva da est, può invece giungere al Santuario salendo le 'Scalette', una pittoresca scalinata di 192 gradini che inizia dal piazzale Fraccon con il palladiano arco trionfale. In automobile vi si arriva in qualche minuto percorrendo Viale Dante e salendo Viale X Giugno, che porta davanti alla Basilica, ove il Piazzale della Vittoria offre ampio spazio per parcheggiare.

IL Piazzale della Vittoria - Davanti alla facciata settentrionale del Santuario il grandioso Piazzale della Vittoria - inaugurato il 23 settembre 1924 - spalanca uno dei più splendidi panorami: un vago circuito di balaustrata verso la città si sviluppa in 360 metri, e, sul davanzale di questa ampia balconata, è tracciato il quadrante panoramico delle Prealpi Venete, dai Lessini alla Laguna, dal Pasubio al Piave.

Le Scalette e i Portici  - L'inizio della salita è segnato dall'Arco trionfale, fatto erigere in onore della Beata Vergine nel 1595 da Giacomo Bragadin, capitano di Vicenza per la Serenissima. La scalinata termina in uno spiazzo, a metà del colle, da dove si può godere del magnifico panorama sulla città sottostante. I portici collegano la città con il Santuario della Madonna. L'opera eccezionale e' di Francesco Muttoni, iniziata il 7 marzo 1746: ha uno sviluppo di 700 metri con 150 arcate, ripartite a gruppi di 10 con ognuno un breve ripiano a forma di piccola cappella, a simboleggiare i 15 misteri e le Ave Maria del Rosario.

Il Santuario  - A chi dalla città giunge al ripiano del 'Cristo' (alla metà del percorso dei 'portici'), il Santuario offre in un solo colpo d'occhio, sulla sommità del viale, la sua complessa archittetura. La monumentale costruzione incorpora le due chiese: la gotica del 1428 e la seicentesca del Borella.

La chiesa gotica, a ponente del complesso, venne costruita in appena 3 mesi, dal 25 agosto 1428, con il concorso del popolo, fatto convinto della prodigiosa liberazione della peste che durava da quasi un quarto di secolo.L'attuale facciata non è quella originaria, perchè un radicale rinnovamento operato nel 1860 ne ha appesantito l'aspetto.

La chiesa seicentesca, è opera dell'architetto vicentino Carlo Borella, iniziata nel 1688 e terminata nel 1703.Anche questa imponente opera venne eseguita per volere della città di Vicenza, quale segno ed espressione del continuo legame di fede tra i cittadini e la Madonna.All'esterno l'architettura si ripete identica nei tre lati, a oriente, settentrione e ponente.Tre ampie gradinate simmetriche introducono alla chiesa che, maestosa ed incisiva nelle sue masse e nelle sue numerose statue, lancia in alto a corona delle tre fonti la sua cupola aerea, donando all'edificio una spiccata snellezza. 

Le origini del Santuario  - Sono legate alle due apparizioni della Beata Vergine su questo colle: la prima del sette marzo 1426, la seconda del primo agosto 1428. Di questi due eccezionali avvenimenti venne istruita formale inchiesta da parte del Comune di Vicenza per mezzo di notai pubblici, i quali nel novembre 1430, stilarono un vero ed autentico 'Processus', il cui manoscritto è conservato oggi nella Biblioteca Civica Bertoliana. Il servizio religioso del Santuario venne affidato dal Comune ai religiosi dell'Ordine di S. Brigida con una convenzione del 2 novembre del 1429. A fine maggio 1435 i frati di S. Brigida dovettero lasciare il Santuario per decisione di papa Eugenio IV, che con Bolla del 18 marzo 1435 imponeva loro di riprendere la Regola primitiva e di ritornare all'impostazione storica in cui era sorto il loro Ordine. La magnifica Comunitas Vicentiae che si era riservata per convenzione il jus patronatus su Monte Berico, il 31 maggio 1435 dava in possesso chiesa e convento ai Servi di Maria. Il giorno seguente, il vescovo di Vicenza, Francesco Malipiero, ne dava l'investitura nella persona di fra Antonio da Bitetto, il quale accettava a nome dei suoi confratelli.

Chi sono i "Servi di Maria"  - I religiosi al servizio del Santuario di Monte Berico sono i Servi di Maria. Dal primo giugno 1435, quando della Comunitas di Vicenza ebbero il possesso della chiesa e del convento, questi religiosi sono rimasti ininterrottamente attraverso i secoli i custodi di Monte Berico. I Servi di Maria però erano a Vicenza già dall'anno 1322 ed avevano chiesa e convento in fondo alla 'Piazza maggiore', chiamata poi Piazza dei Signori. Quella chiesa, che ancor oggi si chiama 'dei Servi', fin dalle origini divenne per i Vicentini punto di riferimento per la vita religiosa - apostolica e focolare di spiritualità mariana. Fu appunto questa fresca animazione di vita spirituale cristiana che, creando attorno a questa Comunità servitana simpatia ed ammirazione, convinse il Comune di Vicenza ad affidare ai Servi di Maria anche il Santuario di Monte Berico, che era alle sue origini. L'Ordine dei Servi di Maria è sorto nella Firenze comunale del secolo XIII, e precisamente nel 1233, subito dopo i due grandi Ordini mendicanti di San Domenico e di San Francesco. Non per opera d'un solo o di due fondatori, ma di un gruppo di sette nobili fiorentini, sorse nella Chiesa questo Ordine Religioso e questi 'sette', canonizzati alla norma d'un solo, vengono pregati ed invocati col nome di 'Sette Santi Fondatori'. Il nome di Servi di Maria esprime e proclama la spiritualità mariana e la loro singolare vocazione. Per questo le Costituzioni dell'Ordine - c. XII, a. 83 - fissano così l'impegno dei suoi frati:
‘Le Comunità dei Servi, custodi ed animatrici di luoghi dove l'intercessione della Vergine si fa sentirde in modo speciale’.

Interno della Basilica - L'interno  si innalza sopra una croce greca, iscritta dentro in quadrato, i cui lati si aprono a quattro vani minori coperti a calotta. Dai punti di intersecazione dei bracci si leva la cupola, sostenuta da quattro grandi piloni a colonne corinzie. Alla base della cupola corre tutto intorno una balaustra ove è disposto un elegante alternarsi di statue in piedi, gustose espressioni del Marinali. Cupola e volte sono decorate da dipinti di pittori locali e ornati  da stucchi dorati. 

Interno della Chiesetta gotica - L'edificio è basilicale, forma alterata poi nel 1476 con l'aggiunta del Coro, e più tardi, con il progetto  del Borella e l'apertura della navata laterale. 

La tela del Carpioni  - In alto, sopra l'arco che divide la chiesa del Borella dalla chiesetta gotica, campeggia il grande dipinto del Carpioni del 1651, dono dei 'Mercanti' di Vicenza del Santuario.

 

La statua della Madonna - In pietra tenera dei colli Berici, riproduce il tema iconografico della Madonna della misericordia, così insistente nel '400 veneziano. La statua è già in loco nel 1430, a soli due anni dalla seconda apparizione. L'immagine venne solennemente incoronata il 25 agosto 1900 da San Pio X, allora patriarca di Venezia.

 

L'altare e la nicchia della Madonna - Sono stati realzzati in occasione del V Centenario delle Apparizioni, 1926 e 1928. Il nuovo monumentale altare, di marmo di Carrara, venne solennemente benedetto ed inagurato il 2 agosto 1928; rimpiazzando così l'altare antico del 1590,  donazione del conte Vincenzo Scroffa. La nicchia della Madonna, incorniciata dentro una snella edicola quattrocentesca, spicca come sfondo al di sopra dell'altare, in una policromia di marmi preziosi, ed innalzata così da permettere che la statua della Vergine domini e sia ben visibile da ogni punto del Santuario.

ll medaglione d'argento - Ricordo pure del V Centenario delle  Apparizioni è il tondo d'argento sotto la nicchia della Madonna: il bassorilievo rappresenta la apparizione della Madonna a Vincenza Pasini e due grandi angeli. Davanti a questo medaglione, prima di lasciare il  Santuario, i fedeli sostano in preghiera con il gesto spontaneo di appoggiarvi le mani  o la testa quasi ad imprimere una carica alla loro fiducia e speranza nella Madonna.

 

Il Coro - E' ricavato dall'abside della 'chiesetta gotica' con un adattamento del 1476 di Lorenzo da Bologna. Gli stalli quattrocenteschi che lo impreziosiscono provengono dalla chiesa sopressa di San Bartolomeo, e adattati qui nel 1833. Le bellissime tarsie, della fine del '400, rappresentano sorci e visioni di Vicenza antica. Lorenzo da Bologna, 'inzignere del domo' è l'architetto del Coro, e dal 1476 al 1489 molto operoso in Vicenza. Il Coro nel 1825 divenne base del nuovo Campanile neoclassico dell'architetto Antonio Piovene di Vicenza.

Armadi intarsiati in sacrestia - Di eccezionale importanza artistica, per finezza d'intarsio e varietà di elementi  decorativi, sono i tre armadi della sacrestia: il maggiore a due  scomparti, con riquadri di tarsie lignee e la piccola stupenda Pietà di Bartolomeo Montagna. Gli altri due armadi, ai lati della porta del Coro. La parte inferiore di questi è impreziosita da quattro eccellenti tarsie, opera di Pier Antonio dell'Abate da Modena, eseguiti su disegni del Montagna del 1484.

PELLEGRINAGGI A MONTE BERICO

Fin dai primi giorni delle Apparizioni Monte Berico incominciò a diventare luogo di pellegrinaggi, mentre ancora si stava costruendo la chiesa. Nel corso dei secoli il movimento dei pellegrini e pellegrinaggi andò crescendo fino a formare storicamente del Santuario la mèta preferita della fede mariana della gente triveneta. Il Piazzale della Vittoria dal 1924 diventò poi teatro di grandi manifestazioni di pietà e di devozione alla Madonna, nei momenti più incisivi della nostra storia civile religiosa. Il numero delle Confessioni e Comunioni va segnando un magnifico diagramma di fede mariana popolare che forma il vanto più autentico di questo Santuario. E' consolante constatare oggi come i Pellegrinaggi alla Madonna, così diversi da quelli d'un tempo, costituiscano un momento tutto particolare nella vita cristiana del nostro tempo: il 'Pellegrinaggio' al Santuario viene scelto oggi non come un viaggio come gli altri, ma come un 'itinerario' verso un incontro ed un arricchimento interiore.

Ma cos'è il Santuario della Madonna?  - E' sempre un 'luogo di grazia', dove il Signore si fa più vicino per mezzo della Vergine santa, la quale 'è la più vicina a Dio e la più vicina a noi'. Nei santuari della Madonna si ascolta sempre l'eco delle parole di Maria che invita a fare quello che il Signore dice: rinnovazione del cuore e della vita, riconciliazione con Dio e con il prossimo, impegno nuovo di verità e di comunione.

La prima domenica del mese
Costituisce una tappa nel movimento di pietà popolare al Santuario, per la eccezionale partecipazione dei fedeli ai sacramenti della Riconciliazione e della Eucarestia. Questo movimento di fede e di devozione è legato al 'Messaggio della Madonna' che nelle due sue apparizioni a Monte Berico ha voluto ripetere la sua materna promessa. Dopo aver chiesto la costruzione d'una chiesa in suo onore sul colle Berico, così si espresse con la pia veggente Vincenza Pasini: 'Tutti coloro che con devozione visiteranno questa chiesa nelle mie feste e in ogni prima domenica del mese, avranno in dono l'abbondanza delle grazie e della misericordia di Dio e la Benedizione della mia stessa mano materna' (Processus, f. 2 r).

preghiera alla Madonna di Monte Berico

O Vergine Santissima, Madre di Dio e Madre mia Maria, Ti ringrazio che ti sei degnata di apparire sul Monte Berico e ti ringrazio per tutte le grazie che qui concedi a quanti a Te ricorrono. Nessuna mai Ti ha pregata invano. Anch'io a te ricorro e Ti supplico per la Passione e Morte di Gesù e per i suoi dolori: accoglimi, o Madre pietosa, sotto il Tuo manto materno; concedimi la grazia particolare che Ti domando ... e proteggimi da ogni male e specialmente dal peccato che è il male più grande. Deh! fa', o Maria, Madre mia, che io goda sempre della Tua amorosa vicinanza in vita e ancora più in morte e che venga poi a vederTi in cielo e a ringraziarTi e benedirTi per sempre. Amen.

Madonna di Monte Berico, prega per noi.