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L'organo della parrocchiale è uno strumento a trasmissione pneumatica costruito dalla ditta "F.lli Pedrini" nel 1928, come testifica una bacchetta in legno costruita da chi per decenni ne fu l'organista, vale a dire Pini Eugenio. Collocato nella cantoria di sinistra, guardando dalla navata centrale, non è l'unico organo che la parrocchiale abbia avuto, prima dell'attuale ce ne furono almeno due.

Riportiamo una sintesi dei documenti conservati nell'archivio parrocchiale riguardanti le vicende legate agli strumenti che precedettero quello costruito dai F.lli Pedrini. Un'informazione più dettagliata e precisa dal punto di vista tecnico, con numerose fotografie la si può avere consultando il sito www.organibresciani.it, che ospita anche quello della parrocchia di Bassano

 

L' organo Porro

Il più antico organo della parrocchiale di Bassano, di cui si abbia documentata notizia, risale all’anno 1897 ed è legato al costruttore Porro Diego. Esattamente il 23 novembre del 1897, la Ditta Porro Diego e C., costruttore d’organi in Brescia, viene chiamata a redige per don Perini, parroco di Bassano dal 1896 al 1912,  un "progetto per la costruzione del nuovo organo così concepito:
Manuale di n° 58 note Do-La; Pedaliera di N° 27 note Do-Re e 13 registri (Principale di 8 piedi;Bordone "8"; Gamba; Flauto; Ottava; Decima quinta; Pieno di 4 file; Tromba; Undamaris; Pedale; Bordone "16"; Basso; Cello; Violone). Il 10 febbraio del 1898, la Fabbriceria firma il contratto per la posa in opera di un organo completamente nuovo per quanto riguarda la parte meccanica e la manticeria, con l’utilizzo di parte del materiale vecchio per la parte fonica. Portata a termine la costruzione dell’organo, il collaudo è affidato al maestro Agostino Donini e Giuseppe Caprotti, organista di Leno, che nell'ottobre 1898, rilasciano una dichiarazione scritta elogiativa dell’opera:
… dopo scrupoloso esame del progetto preventivo ed un’accurata ispezione dell’intera costruzione dichiarano che l’organo nel suo assieme si può ritenere egregiamente riuscito. Il ripieno è robusto e dolce insieme, il carattere degli strumenti simpatico, e fra questi meritano speciale menzione il flauto e la tromba, l’aria, mercé la felice disposizione del somiere a scompartimento, viene fornita con giusto equilibrio, la parte meccanica onora certamente la ditta Porro e C. perché affatto silenziosa, pronta e leggera, la qualità del materiale tanto di legno che di metallo è degna del miglior elogio.
L’esecuzione dei vari pezzi ha rivelato le ottime qualità di questo strumento che, relativamente piccolo, rende nondimeno l’illusione completa di un organo di grandi dimensioni.
Concludendo, i sottoscritti si congratulano colla ditta Porro e C. che riuscì a costruire un tipo d’organo veramente raccomandabile e conveniente sotto tutti i rapporti non escluso quello finanziario…".
Senonchè, dopo un solo un anno le cose cambiano fortemente. Con ogni probabilità l’organo comincia a dare dei problemi, tanto che la Fabbriceria incarica l’organista Giovanni Bonetti di dare una valutazione e questi, con grande sorpresa, visto l’elogio dei precedenti collaudatori, dichiara per iscritto:
Dietro incarico ed a presenza (oggi stesso sull’organo) coi membri dell’Onorevole Fabbriceria della Chiesa di Bassano Bresciano, debbo io sottoscritto dichiarare coscienziosamente che l’organo costruito in questa Chiesa Parrocchiale dalla ditta Porro Diego e Giovanni Maccarinelli, trovasi presentemente, impossibile poterlo suonare, causa di molti strasuoni quasi in tutta la registrazione, e, che questi strasuoni tolgono assolutamente la soddisfazione per chi lo suona, e molto più per chi lo ascolta.
Oltre alla notizia del novembre 1903 che i due dipinti sulle tende dell’organo sono opera di Girelli Volpi Corilla non ci sono altri documenti che ci dicano come sono andate poi le cose.

 

L'organo Pedrini
Al Defunto don Paolo Perini, succede, il 21 aprile 1913, don Annibale Materossi di Bagnolo, classe 1875. A lui si deve la riforma dell’organo, ed è proprio riguardo all’organo che la Ditta Pedrini Ferruccio elabora il 28 ottobre 1915 un "Progetto per la riforma e la trasposizione dell’organo della Chiesa Parrocchiale di Bassano Bresciano."
In 24 maggio 1915 l’Italia entra in una guerra che si concluderà solo nel 1918. E’ forse questo uno dei motivi per cui il progetto del Pedrini rimane congelato, fino all’anno 1926. E’ infatti nel marzo di quest’anno che il maestro Arnaldo Bambini, organista della prepositurale di Verolanuova, consultato dal Materossi, sulla base del progetto Pedrini fa pervenire un suo "progetto di massima per l’ampliamento dell’organo" da discutere col Pedrini stesso.
Don Materossi, in 3 aprile, invia il progetto al Pedrini con lettera accompagnatoria: "Finalmente ci siamo maturati anche per la faccenda dell’organo. Prego esaminare il progetto, qui allegato, del maestro Bambini, e rispondermi con cortese sollecitudine in merito al prezzo relativo e al tempo necessario per compiere l’opera. Scelga poi lei un giorno che le fa commodo per un convegno qui a Bassano coi fabbriceri, col maestro Bambini e col sottoscritto."
Non ci sono documenti del convegno proposto dal Materossi, si può solo ipotizzare che in quella occasione vennero portate modifiche al "progetto di massima" desumibili dalle correzione dell’allegato che, trovandosi ora (con la relativa accompagnatoria) nell’archivio di Bassano deve essere stato portato dal Pedrini e lasciato al parroco. A opera conclusa, il collaudo è stato fatto dal maestro Bambini Arnaldo che lascia dichiarazione scritta altamente laudativa:
"L’organo composto di 17 registri, distribuiti su due tastiere di 58 note e pedaliera di 27 note, venne costruito dalla Ditta Pedrini esattamente secondo il progetto prestabilito adoperando sia per il materiale che per i somieri, la meccanica, i mantici e le canne di legno legname di prima qualità, così pure buona la lega del metallo per i singoli registri.
Faccio menzione speciale all’accuratissima e lodevole lavorazione di tutte le parti dell’istrumento sia per la solidità che la disposizione. Prontissimo il funzionamento pneumatico tubolare del tasto alla canna, nitida l’emissione del suono, pianistico il tocco. Abbondante la produzione del vento a mezzo del ventilatore elettrico, altrettanto possibile col movimento a mano a mezzo apposte pompe; lodevole l’intonazione della fonica di tutto l’istrumento, ben timbrato e morbido il ripieno, buoni i flauti, le viole, di ottimo effetto il cornetto a 3 voci, alla seconda tastiera, che richiama un lontano ripienino a sera (?) quale registro da solo. Ottime le varie amalgame che si ottengono dalla fonica suddetta perché intonata ed equilibrata con arte.
Dell’opera suddetta va meritata lode alla Ditta Pedrini la quale bene si afferma con questo istrumento fatto veramente come si deve…
M. Arnaldo Bambini – 29 settembre 1929"